L'ISTITUTO INFORMA
7 Ottobre 2024
SP S1

Educazione Civica a Col Cumano

Il vescovo incontra i ragazzi del Balbi a Col Cumano

Per gli studenti del Collegio Balbi Valier Settembre è Col Cumano: tre giornate da vivere insieme a compagni e professori. Ogni classe della scuola secondaria di primo grado attende il proprio turno per salire sul colle sopra Santa Giustina Bellunese. La casa che li ospita è l’Oasi del Centro di Spiritualità e Cultura Papa Luciani: uno spazio accogliente e immerso nel verde che ben si presta, ogni volta, ai temi proposti dalla scuola (quest’anno meraviglia e stupore).

I ragazzi arrivano il mercoledì pomeriggio con i loro insegnanti: ad attenderli c’è già la preside, dott.ssa Fanny Mion, psico-pedagogista, insieme a un giovane sacerdote (quest’anno si sono alternati don Giovanni Stella e don Luca Soldan, che è anche assistente spirituale al Collegio Balbi), per un accompagnamento della persona nella sua globalità. Il venerdì sera li raggiungono i genitori, per una restituzione dell’esperienza e una cena condivisa. Venerdì 27 settembre, eccezionalmente, è salito anche il vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo, visibilmente colpito dall’originalità e dalla qualità della proposta.

«C’è davvero di che stupirsi – ha detto il vescovo rivolto ai ragazzi – perché questa esperienza che voi avete modo di vivere non è “normale”: i vostri insegnanti si impegnano per voi e con voi, i vostri genitori vi affidano e si fidano, non è scontato! E voi, cari ragazzi, sappiate sempre, anche da grandi, cogliere la meraviglia che vi circonda. C’è sempre qualcosa per cui stupirsi, pur tra le fatiche di ogni giorno, basta farci caso».

Non solo attraverso temi e attività, ma anche attraverso lo stesso stare insieme prolungato in uno spazio inclusivo fatto di regole, Col Cumano educa alla cittadinanza attiva. «Sono giornate formative a tutti gli effetti – spiega la preside –: i ragazzi vivono dei giorni lontano da casa, con compagni di classe e insegnanti, perciò devono superare delle paure, sperimentarsi nella loro autonomia (in alcuni casi si tratta del primo distacco!), ma forse il valore formativo più alto di Col Cumano è che tutti si mettono in gioco, docenti, ragazzi e genitori, quindi diventa una formazione circolare che, anche se in luoghi diversi, coinvolge tutti».

Il progetto nasce nell’a.s.2006/2007 quando la dott.ssa Mion arriva al Balbi insegnando religione; in quanto psico-pedagogista, il direttore e la preside di allora, rispettivamente don Luigino Zago e prof.ssa Luciana Pillonetto, le affidano il Progetto Adolescenza. Dal confronto con altri insegnanti, emerge l’idea di vivere un tempo diverso che possa rispondere ai bisogni più profondi degli studenti, così si parte: inizialmente si va in case da camposcuola (Auronzo di Cadore, Sacile, Jesolo), poi, con don Lorenzo Barbieri assistente spirituale al Balbi, ci si avvicina nella struttura attuale sul colle del Cumano: «Un anno siamo stati presso il Centro di Spiritualità e Cultura Papa Luciani, poi, da settembre 2013, ci siamo spostati alla vicina Oasi, perché volevamo fare anche un’esperienza di autogestione e coinvolgere i genitori nella formula dell’invito a cena il venerdì sera».

Per riprendere il tema dell’anno scolastico, che è stato lanciato proprio in queste giornate, chiediamo alla preside di riassumere in un wow tutta l’esperienza di Col Cumano: «Sicuramente wow sono i docenti, ai quali ho chiesto davvero tanto negli anni, per esempio di raccontare di quando erano bambini, del loro rapporto con i genitori, della loro disciplina; questa è una testimonianza fondamentale: l’adulto che sa mettersi in gioco, che sa raccontare alcune parti di sé, al di là del suo ruolo, ma proprio come adulto, e poi come adulto educatore. C’è, inoltre, la fiducia degli alunni, il sorriso dei genitori che arrivano il venerdì con occhi pieni di stupore..., tutto questo è wow».

Col Cumano 2024/2025 si è concluso venerdì 4 ottobre con la classe V della scuola primaria che ha pregustato, in una giornata dedicata, l’esperienza che dal prossimo anno vivrà “in grande”.

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